Peccato
Citazioni e aforismi sul peccato e sui peccatori
Descrizione Tema
Confessione, assoluzione, penitenza: ecco l’iter che il buon cristiano deve percorrere ogni volta che incorre in un peccato. Innanzitutto bisogna rendersi conto di aver agito in modo peccaminoso e per fare ciò occorre rispolverare i concetti religiosi appresi a catechismo, dopodiché il pentimento è d’obbligo. Se non c’è rimorso per le cattive azioni compiute i casi sono due: o il professore di religione ed il sacerdote del ricreatorio non ti hanno inculcato per bene il concetto di senso di colpa, oppure il maligno alberga dentro di te. Sentirsi in colpa è fondamentale per potersi presentare dal prete e chiedere umilmente la sua assoluzione, fingere non rende. Inginocchiarsi sullo sgabello di legno e parlare attraverso una grata ad un uomo che pensi possa aiutarti è il primo passo della redenzione. La sincerità con cui esponi le tue malefatte ed i motivi che ti hanno indotto ad agire malamente non serviranno a farti avere un bonus sulla penitenza, che parte sempre e comunque da un minimo di dieci Ave Maria. Ora che i crampi stanno assalendo le tue gambe non vedi l’ora di alzarti e sgranchirti lungo la navata della chiesa, ma le attente perpetue sedute a pregare avranno tenuto conto dei minuti che ti ci sono voluti per vuotare il sacco con il sacerdote. Ora che ti senti a posto con la coscienza e che sei stato assolto ti viene però spontaneo pensare che puoi comunque fare quello che ti pare, tanto poi basta recitare il rosario per mettere le cose a posto.
- La trovi anche in Matrimonio
- Dal libro: Di tutte le ricchezze
“Non date retta ai preti Perché il peggiore peccato ...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Lettere a Lucilio
- La trovi anche in Vecchiaia
- La trovi anche in Dio
- La trovi anche in Morte
- La trovi anche in Lussuria e Castità
“Non è quindi peccato desiderare una donna, ma assecondare la concupiscenza; non si deve condannare il desiderio dell'unione carnale, ma l'assenso dato a questo desiderio.”
- La trovi anche in Marito e moglie
“Per le estremamente rigide leggi romane, una moglie era condannata a sopportare un giocatore d'azzardo, un alcolizzato, o un libertino, a meno che non fosse colpevole di omicidio, avvelenamento o sacrilegio, nel qual caso il matrimonio, come sembrerebbe, sarebbe stato sciolto dalla mano del boia.”
In evidenza