In archivio 732 aneddoti
“Il filosofo e matematico Bertrand Russell perse interesse alla carriera diplomatica (che aveva da poco intrapreso) quando, attaché all’ambasciata inglese a Parigi, fu costretto a copiare lunghi dispacci che cercavano di persuadere il governo francese che l’aragosta non è un pesce. Dispacci a cui il governo francese rispondeva che, secondo il...” (continua)(continua a leggere)
“Il commediografo francese Eugene Labiche, l'autore di 'Un cappello di paglia di Firenze', venne invitato una volta a un banchetto del liceo che aveva frequentato in gioventù. Inizialmente, era entusiasta della prospettiva di ritrovare i suoi compagni di allora, ma, terminata la cena, disse deluso: 'È davvero incredibile quante poche cose da dire...” (continua)(continua a leggere)
“Nel 1459, durante il giorno di san Bartolomeo, a Braşov, Vlad III, monarca conosciuto come il Conte Dracula, fece invitare a palazzo alcuni mercanti che avevano mostrato odio e disprezzo nei confronti della sua persona. Decise di farli saziare di cibo e, quindi, fece sventrare il primo e obbligò il secondo a mangiare ciò che il collega, ormai...” (continua)(continua a leggere)
“Si racconta che un giorno San Tommaso d'Aquino fu invitato a colazione da re Luigi il Santo, ed era, il filosofo cristiano, talmente assorto nei suoi pensieri angelici, che, senza dire parola, distrattamente, divorò dinanzi agli occhi dei commensali stupefatti un gran pesce che doveva servire per l'intera tavolata. Arrivato alla lisca, si...” (continua)(continua a leggere)
“Quando il pittore francese Pierre-Auguste Renoir, venne a conoscere il giovane Amedeo Modigliani, che si trovava a Parigi, prese ad invitarlo spesso nel suo studio. Un pomeriggio, notò che Modigliani osservava con attenzione un nudo dipinto. Renoir allora gli disse: 'Le vedi quelle natiche? Le ho toccate ed accarezzate per giorni...'.”
“Quando, in un'intervista, hanno chiesto allo scrittore portoghese José Saramago quale fosse la parola per lui più importante, ha risposto che è 'No'. 'Prima di tutto e di qualsiasi altra parola importante - ha spiegato, - bisogna dire 'no' a tutto ciò che lo merita.”
“Il grande scrittore irlandese James Joyce (1882-1941) visse a lungo a Trieste, dove si mantenne insegnando l'inglese. Per via delle sue condizioni economiche poco floride, dovette spesso affittare alloggi a basso costo, talvolta sprovvisti persino di tavoli: in quel caso si adattava a scrivere tenendo una valigia sulle ginocchia.”
Un giorno un allievo del grande pittore Ingres vide il maestro, già vecchio, fermo davanti al portone di un museo. L’allievo gli si avvicinò e lo avvertì che essendo domenica il museo era chiuso. Il pittore divenne allora furibondo, e l’allievo gli chiese perché volesse andare al museo. "A imparare il disegno!", rispose senza esitazione.
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