In archivio 732 aneddoti
Ricevuto Franz Liszt alle Tuileries, Napoleone terzo, in un momento di confidenza, disse al maestro ungherese: "Caro amico, mi sento stanco. A volte mi sembra di avere cento anni...". "Sfido io, - fece il celebre pianista - voi siete il secolo!" E la battuta ebbe grande successo nella Parigi del secondo impero.
Eugene Labiche nel corso della sua prolifica carriera si valse sempre della collaborazione di molti e mediocri letterati sconosciuti ai più. "Ma cosa fanno questi tuoi aiutanti?" gli chiese un giorno un amico, e il celebre commediografo: "Ma diamine, scrivono la commedia, mio caro... io poi cancello".
Un ufficiale era stato condannato alla pena capitale per debiti di gioco e si rifiutava di chiedere la grazia. Informato del fatto, l’imperatore Francesco Giuseppe richiese la sentenza e vi scrisse di proprio pugno: "Poiché vuole morire sia graziato e condotto allo Spielberg, dove rimarrà a vita".
Durante l'intervallo di una rappresentazione teatrale, uno spettatore chiese un autografo all'attore Lucien Guitry, dicendo: "Stasera lei è veramente grande anche se devo dire che nel 'Cyrano' è stato sublime". L'attore lo guardò stupito, non avendo mai recitato nel 'Cyrano'. Comunque mise la sua firma sul ritratto che l'altro gli porgeva e... (continua)(continua a leggere)
Sarah Bernhardt, la grande attrice francese, ricevette una sera nel suo camerino la visita di Edoardo VII, erede al trono d’Inghilterra. Poiché il principe, entrando, non si era tolto il cappello, l’attrice, che voleva fargli notare la sua scarsa educazione, gli disse: "Altezza, non avete in testa la corona, ma il cappello!".
Parigi, un ospedale. Giù nelle strade la folla furiosa ruggisce: "Mort a Guillaume!, Mort a Wilhelm!" Al primo piano un paziente in agonia. Il suo spirito delirante immagina la folla irrompere nell'ospedale, catturarlo ed ucciderlo. E, negli ultimi spasmi di terrore, muore, linciato nell'anima. Perché il suo nome è Guglielmo, Guillaume... (continua)(continua a leggere)
Un giorno si presentò a Giosuè Carducci, quando era professore a Bologna, uno studente, pregandolo di volergli firmare il libretto di frequenza. "Come si chiama lei?", gli domandò il Poeta. E quello, timidamente, rispose (poniamo) Rossi Giovanni, dicendo prima il cognome e poi il nome. Bruscamente, quasi sgarbatamente, il Carducci gli restituì... (continua)(continua a leggere)
Quando qualcuno è convinto che le cose non possono essere fatte, si aggrapperà a quella convinzione nonostante la più ovvia contraddizione. Ai tempi in cui Robert Fulton diede la prima dimostrazione pubblica delle sue navi a vapore, uno di questi signori ‘non ci riuscirà mai’ stava tra la folla lungo la riva ripetendo, "Non riuscirà mai a farla... (continua)(continua a leggere)
“Quando al giornalista Arthur Brisbane venne offerta una vacanza pagata di sei mesi da William Randolph Hearst, il magnate della stampa americana, Brisbane rifiutò. Hearst insistette che Brisbane aveva meritato una simile vacanza col suo lavoro eccellente. Al che Brisbane rispose, ‘Sig. Hearst, ci sono due motivi per cui non posso accettare la...” (continua)(continua a leggere)
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